Naviga tra gli itinerari della Sicilia e scopri le meraviglie sopra e sotto l’acqua di un’isola senza tempo
SCOGLIO QUAGLIETTO
L’immersione ha inizio nel canale tra Vulcano e lo scoglio Quaglietto, dove il fondale termina sulla sabbia a una profondità di 15 m. La parte più interessante del percorso è la parete occidentale, raggiungibile sia da destra che da sinistra. Dal punto di ancoraggio si giunge rapidamente alla profondità di 30 metri.
Risalendo di pochi metri e continuando il periplo dello scoglio, si incontra l’ampia apertura della Grotta dei Gamberi, più nota come Grotta della Madonnina: sul suo fondo è adagiata una statua alta circa un metro. L’antro della caverna ricorda una “V” rovesciata col vertice superiore a una profondità di -18 m e la base a -26 m. La si può esplorare per circa una ventina di metri. Davanti all’ampia caverna e al cospetto di scogli sparsi sul fondo si trova una grossa àncora affondata nella sabbia, di cui dalla rena emerge soltanto la parte superiore del fuso.
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Cala Minnola
Nello specchio d’acqua antistante Cala Minnola, a poche decine di metri da Punta Albarella, giace tra i 27 e i 30 m di profondità un relitto di età romana. Si tratta dei resti di un carico di anfore (una cinquantina) e di frammenti di vasellame (ceramica d’uso di bordo) a vernice nera, che sono rimasti sul fondo del mare nella loro originale posizione.
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Capo Graziano
L’itinerario è segnato da una cima guida, fissata prima sulla parete poi sul fondo, fino a -29 metri. L’immersione inizia (cartellino 0) dalla boa di attracco seguendo una direttrice S/N. Dopo una breve sosta sul cappello della secca, il percorso scende incontrando a circa -30 m i primi reperti. Tenendo la parete della secca sulla sinistra e girando a destra (cartellino 2), si arriva alla piattaforma di osservazione posta a circa -30 m (cartellino 3) dalla quale osservare il relitto A “Roghi” (II sec. a.C.), posizionato a una profondità che va da 36 a 45 m. Si risale quindi verso i -28 m arrivando a una grotta (cartellino 4) interessante per ricchezza naturalistica. Continuando, in prossimità di una franata intorno ai -25 m, si può osservare un’ancora litica del V sec. a.C. (cartellino 5). Risalendo, il percorso devia verso sud attraversando un canalone ricco di piccole grotte (cartellino 6) per arrivare a -8 m dove si trova un reperto di epoca moderna. Da qui si raggiunge il punto di partenza (cartellino 0).